Motivazioni dell’intervento

Il trasporto ferroviario in Europa sta vivendo un periodo di profondo cambiamento in cui la parola chiave è liberalizzazione, presupposto per il quale, una pluralità di operatori (imprese ferroviarie) possono utilizzare le stesse infrastrutture ferroviarie, secondo i principi del liberalismo economico.

Tale processo, partito a livello Europeo con la Direttiva 440/1991, e in costante evoluzione ha normato aspetti tecnici e giuridici specifici del settore introducendo, in Italia, la differenziazione tra GI (Gestore dell’Infrastruttura) e la IF (Impresa Ferroviaria) favorendo la nascita di imprese private che si occupano della movimentazione di merci e persone con mezzi propri o in modalità di nolo/affitto.

Da un punto di vista lavorativo si è assistito ad un incremento di aziende private nel settore ferroviario oltre ad un aumento degli investimenti conseguente all’ampliamento delle frequenze e delle tratte su cui operano, da cui deriva un maggiore fabbisogno in termini di personale impiegato: FerCargo, l’Associazione di Imprese ferroviarie private italiane che operano nel settore del trasporto merci, partner del percorso formativo, evidenzia come dal 2008 al 2015 ci sia stato uno spostamento del 28% del traffico ferroviario merci dal soggetto pubblico a quello privato.